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Canzone di notte n.3 (testo)


Canzone per la prima volta pubblicata nell'album "Signora Bovary" del 1987



Esistenza, che stai qui di contrabbando,
come un ladro sempre pronta per fuggire,
ogni età chiude in sé i crismi dello sbando, sbaglio e intuire,
coi suoi giochi di carambola e rimando, prendere e offrire,
ma si muoia solo un po' di quando in quando,
ma sia poco a poco che si va a morire...

Ogni giorno è un altro giorno regalato,
ogni notte è un buco nero da riempire,
ma per quanto non l' ho mai visto colmato, così per dire,
resta solo l' urlo solito gridato, tentare e agire,
ma si pianga solo un po' perchè è un peccato
e si rida poi sul come andrà a finire...

Lo capisco se mi prendi per le mele,
ma ci passo sopra, gioco e non mi arrendo,
ogni giorno riapro i vetri e alzo le vele, se posso prendo,
quando perdo non sto lì a mandar giù fiele e non mi svendo
e poi perdere ogni tanto ci ha il suo miele
e se dicono che vinco stan mentendo

perchè quelle poche volte che busso a bastoni,
mi rispondono con spade o con denari,
la ragione diamo e il vincere ai coglioni, oppure ai bari,
resteremo sempre a un punto dai campioni (tredici è pari),
ma si perda perchè siam tre volte buoni
e si vinca solo in sogni straordinari...

Ah, quei sogni, ah, quelle forze del destino
che chi conta spingerebbe a rinnegare,
ci hanno detto di non fare più casino, non disturbare:
canteremo solo in modo clandestino, senza vociare,
poi ghignando ce ne andremo pian pianino
per sederci lungo il fiume ad aspettare...

Quello che mi gira in testa questa notte
son tornato, incerta amica, a riferire,
noi immergenti, noi con fedi ed ossa rotte, lasciamo dire:
ne abbiam visti geni e maghi uscire a frotte per scomparire...
Noi, se si muore solo un po' chi se ne fotte,
ma sia molto tardi che si va a dormire...


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